Psicologia di coppia. Come nasce (e finisce) un amore?

 

PSICOLOGIA DI COPPIA

COME NASCE (E FINISCE) UN’ AMORE?

A cura della

Dott.ssa Maria Cristina Zezza

articolo coppia

 

Nell’arco della nostra vita è capitato a tutti (o quasi) di provare le farfalle nello stomaco, di credere di avere davanti la persona perfetta, di sognare amori infiniti….. e poi?

Dove vanno a finire le farfalle e gli occhi a forma di cuore?                                                     Cosa succede all’interno di una coppia?                                                                           E ancora, L’innamoramento può considerarsi di per se amore?

Sono tante le domande che spesso ci facciamo riguardo ai rapporti di coppia.

Un risposta viene dalle ricerche sulla psicologia di coppia, la quale spiega l’evolversi della coppia in base a fasi.                                                                                                       Non tutti possono passare queste fasi e sopratutto ogni coppia può passarle con tempistiche diverse.

Bander e Pearson, due autori americani, hanno formulato un modello a 5 stadi prendendo spunto dal modello di Margaret Mahler sullo sviluppo affettivo del bambino in relazione a chi si prende cura di lui. Tale sviluppo parte da un iniziale tipo di rapporto simbiotico con la madre (primi mesi di vita) e passa lentamente a differenziarsi da lei fino ad arrivare ad una individuazione.

Cosi come nel bambino, anche nella coppia (quante volte abbiamo sentito dire che i rapporti attuali sono influenzati dal modo in cui siamo stati cresciuti dai nostri genitori?) si procede per fasi o stadi.

In particolare nell’evoluzione della coppia si passerebbero 5 stadi:

 

1- SIMBIOSI:

Questa fasa viene definita la fase dell’innamoramento.                                       Nell’innamoramento, si idealizza il partner e si perdono i confini rispetto a lui/lei: le due persone sono inseparabili e spesso si distaccano dalle rispettive famiglie e dalle amicizie, passano insieme molto tempo e tendono a considerare molto le somiglianze reciproche, trascurando le differenze. Lo scopo di questa fase è stabilire il legame o attaccamento. Approssimativamente dura 6-9 mesi; oltre questo periodo la fusione diventa sintomo di dipendenza e angoscia d’abbandono e può condurre alla strutturazione di coppie simbiotiche disfunzionali (tipo invischiato o dipendente-ostile).

 

2- DIFFERENZIAZIONE:

Questo è lo stadio successivo a quello simbiotico nell’evoluzione della coppia.                     La differenziazione è conseguenza alla delusione che l’altro non è la figura idealizzata creata nella fase di innamoramento. Questa fase è anche detta del «risveglio», e suscita sentimenti contraddittori: da una parte è deludente constatare le differenze, le divergenze; dall’altra può diventare gratificante e stimolante scoprire l’altra persona nella sua unicità. In pratica una coppia evolve dallo stato simbiotico a quello della differenziazione quando comincia a pensare in maniera indipendente e vi è uno spostamento verso l’introspezione. Le difficoltà diventano più intense quando uno dei due non è pronto, e mette in atto tutti i tentativi per mantenere lo status quo della simbiosi. In questo caso il cambiamento viene visto come un segnale di deterioramento patologico del rapporto, anziché come un naturale processo evolutivo.                                                                   Emergono quindi, le differenze tra i partners e i primi conflitti. I partners hanno bisogno di conoscersi realisticamente (esame di realtà), accettare le inevitabili differenze e valutare le possibilità/disponibilità a venirsi incontro e crescere insieme. Va individuata la permanenza di alcuni processi simbiotici: per es. le manipolazioni finalizzate a cambiare l’altro, i tentativi di nascondere/evitare il conflitto impedendo la differenziazione. I sentimenti personali di delusione, perdita e tradimento devono essere affrontati insieme e risolti affinché la coppia consolidi un attaccamento sicuro. Lo scopo di questa fase è la capacità di esprimere e accettare le singole individualità e le reciproche differenze gestendole in modo costruttivo e soddisfacente per entrambi (capacità di problem-solving). La ridefinizione dei propri confini viene espresso attraverso attività e spazi separati. L’accettazione e l’espressione delle singole individualità conduce ad un senso profondo di cooperazione e intimità.

 

3- SPERIMENTAZIONE

I partner sentono fortemente il bisogno di individuarsi e riconoscersi come diversi, sperimentandosi all’esterno, per cui l’altro può essere percepito come limitante l’autonomia. In questa fase, i partner hanno il compito di consolidare il potere e l’autostima personale, riscoprendosi come individui. Sviluppare il sé sociale diventa prioritario rispetto alla relazione. Questa fase è fortemente influenzata dalle esperienze precedenti: da come l’individuo singolo ha sentito riconosciuti i suoi bisogni di esplorazione nella sua infanzia e da quanto la coppia è riuscita a definire un attaccamento sicuro nelle fasi precedenti. In ogni caso è una fase difficile: la fusione viene percepita come minaccia all’individuazione e all’autorealizzazione; la relazione tra i partners diviene secondaria; ci si difende dalla troppa intimità; la soddisfazione più eccitante proviene dall’esterno. Gli individui che non hanno attraversato una sana simbiosi e una buona differenziazione temono che la relazione minacci la loro fragile autonomia/individuazione oppure, al contrario, percepiscono l’autonomia dell’altro come un segnale di abbandono (coppia ostile–dipendente). Gli individui che hanno invece raggiunto una sana autonomia riescono ad apprezzare quella dell’altro e procedono gradualmente verso il riavvicinamento della fase successiva senza timori di perdere l’indipendenza raggiunta.

 

4- RIAVVICINAMENTO

Le coppie che hanno attraversato in modo positivo le precedenti fasi riscoprono la voglia di impegnarsi costantemente con l’altro e di lasciarsi andare alla vulnerabilità e all’intimità. Alcune tensioni sono causate dall’ancora persistente oscillazione tra periodi di crescente intimità e sforzi di ristabilire l’indipendenza. Gli obiettivi di questa fase sono: la capacità di impegnarsi/coinvolgersi con l’altro (anche in situazioni di disaccordo) e di esprimere se stessi e la propria individualità senza paura di rendersi vulnerabili, di perdere autostima/autonomia, di allontanare il partner. Raramente queste coppie vengono in terapia se non per eventi stressanti esterni alla relazione (lavoro, trasferimento, malattia). Possibili conflitti nascono se uno dei due partner è ancora nella fase di sperimentazione.

 

5- INTERDIPENDENZA

Si raggiunge la piena intesa: si è superato il difficile processo di conoscere sé e l’altro, integrare le diverse individualità, sviluppare strategie per corrispondere con rispetto e sensibilità ai bisogni di entrambi, condividere progetti e prospettive. I partners hanno consolidato reciprocamente la percezione della costanza dell’oggetto amato. Questa è la fase dell’amore maturo. Amare l’ altro per quello che egli è realmente e con i suoi difetti. È la fase in cui si scopre che il difetto dell’altro fa sorridere, è la fase in cui se i due discutono lo fanno sui contenuti e non sulla persona

Come abbiamo visto alla fase dell’innamoramento e dell’idealizzazione ne seguono diverse altre, ognuna delle quali pone nuove sfide e nuovi compiti da affrontare nella coppia. Il modo di affrontarle deriverà dal carattere dei partner, dalle loro esperienze passate, dal loro stile di attaccamento. Se la coppia sarà in grado di superare le diverse fasi si arriveà alla fase dell interdipendenza in cui si ama l’altro e se stessi senza timore. Qualora vi sia un ostacolo, invece, nelle fasi della differenziazione o della sperimentazione è probabile che la coppia vada incontro ad una crisi, ad un conflitto o ad una separazione.

(Il tema della separazione meriterà, poi, un approfondimento a parte per la sua importanza e per le conseguenze psico-sociali che la caratterizzano.)

 


                                                                                               

Un pensiero su “Psicologia di coppia. Come nasce (e finisce) un amore?

  1. Pingback: La fine di un amore. Come sopravvivere? - Dott.ssa Maria Cristina Zezza

Commenti chiusi