Insicurezza. Impariamo ad amare noi stessi

INSICUREZZA. IMPARIAMO AD AMARE NOI STESSI

A cura della

Dott.ssa Maria Cristina Zezza

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Impara a piacere a te stesso. Quello che pensi tu di te stesso è molto più importante di quello che gli altri pensano di te.
(Anonimo)

Non mi piaccio, ho paura di prendere una scelta sbagliata, gli altri sono migliori di me, non valgo nulla. Queste sono alcune delle frasi che ci diciamo quando ci sentiamo insicuri.

L’insicurezza può essere definita come una sensazione di inadeguatezza, di non sentirsi all’altezza di qualcosa o di qualcuno. È caratterizzata da una scarsa fiducia in sé stessi, scarsa autostima e senso di inferiorità.

Nella vita può essere capitato a tutti di sentirsi insicuri rispetto a una data situazione. Dover prendere una decisione importante, esporsi di fronte a tante persone, dover affrontare un cambiamento può farci infatti vacillare nelle nostre convinzioni. Tutto ciò è del tutto normale e ci rende semplicemente umani.

L’insicurezza può divenire più difficile da accettare quando riguarda qualsiasi ambito della nostra vita, da quella sentimentale a quella lavorativa, da quella personale a quella amicale. Chi si sente insicuro spesso pensa che ciò che pensano gli altri sia sicuramente più giusto di quello che pensa la persona stessa, tendiamo a credere che abbiano tutti ragione tranne noi, siamo giudici severi di noi stessi e critichiamo ogni cosa che facciamo. Spesso possiamo avere difficoltà a concludere un compito o un lavoro dal momento che non è mai abbastanza perfetto.
La sensazione che si ha è di non essere all’altezza delle situazioni, per questo raramente chi è insicuro esprime il proprio parere su qualcosa soprattutto se si tratta di esprimere un disaccordo. Il timore è che se esprimiamo il nostro punto di vista gli altri potrebbero rifiutarci o abbandonarci.
Queste paure portano ad un’elevata sensibilità al giudizio altrui, per cui chi è insicuro risente fortissimamente di ogni critica tendendo ad offendersi o ad isolarsi. Inoltre, pur di sentirsi amabili si tende a fare qualsiasi cosa che venga richiesta. È frequente, infatti, che le persone con poca autostima sia asservite ai desideri degli altri, con la speranza cosi di sentirsi riconosciuti un qualche valore.

L’origine dell’insicurezza può essere ricercata prevalentemente nell’infanzia, nel rapporto con i propri genitori o con le prime esperienze di socializzazione a scuola. Benché i genitori spesso facciano tutto quello che possano nel dare amore ai propri figli, può accadere che nella mente di un bambino i comportamenti vengano interpretati in modo diverso. Questo può accadere quando ad esempio abbiamo avuto dei genitori molto severi, pronti a rimproverarci per un errore ma non a premiarci quando abbiamo fatto qualcosa per bene. In questo modo quello che interiorizza il bambino è che non è sufficientemente bravo per ricevere un riconoscimento dai propri genitori. Anche le prime esperienze di socializzazione, che consistono nel primo rapporto con i pari, se sono state in qualche modo traumatiche possono portare dentro al bambino un senso di inadeguatezza.

Come uscirne?

Superare i blocchi dovuti al ‘insicurezza è possibile tramite un lavoro su sé stessi. È importante riconoscere come spesso sono i nostri pensieri, il modo in cui ci parliamo e il giudizio che ci diamo a renderci insicuri. Attraverso un percorso alla scoperta di sé è possibile scoprire che abbiamo sì dei limiti, ma anche delle qualità e che siamo cosi “perfettamente imperfetti”. Non perfetti ma sicuramente nemmeno del tutto sbagliati. Spostando l’attenzione da ciò che in noi non ci piace a ciò che invece ci piace può essere fatto un importante passo avanti verso l’amore per noi stessi. Solo volendoci bene, infatti, potremo sentire dentro di noi di avere il diritto di dire ciò che pensiamo, di poter ascoltare i nostri bisogni anche se non coincidono con quelli degli altri, e soprattutto sentire che andiamo bene per come siamo e non per ciò che facciamo.

Mi chiedi qual è stato il mio più grande progresso? Ho cominciato a essere amico di me stesso.
(Lucio Anneo Seneca)