“Non ho voglia di far nulla!”. Cosa nasconde la pigrizia?

“Non ho voglia di far nulla!”.

Cosa nasconde la pigrizia?

A cura della

Dott.ssa Maria Cristina Zezza

 

Sentirsi svogliati, stanchi e demotivati può accadere ad ognuno di noi in periodi particolari della nostra vita, quando siamo troppo stressati o quando rientriamo da un periodo in cui abbiamo staccato dai “doveri” e dagli impegni e ci troviamo a doverli ri-affrontare.

Sebbene sia quindi una sensazione diffusa e normale quella di sentirsi impigriti, può accadere che la pigrizia diventi cronica, con la perdita di interesse, entusiasmo ed energie da investire nella vita quotidiana. In casi estremi questo può comportare un deterioramento lavorativo e sociale.

In realtà la pigrizia è un campanello d’allarme a cui dovremmo prestare attenzione per capire a cosa stiamo dicendo “NO”.

Comunemente si pensa che il pigro sia un fannullone e, in una società orientata ai risultati e al guadagno, la pigrizia viene condannata come mancanza di ambizione e determinazione.

 

Cosa di nasconde dietro alla pigrizia?

  • Frustrazione:

Molte persone si sentono svogliate e demotivate in quanto non hanno ancora chiaro cosa davvero vorrebbero fare e nella maggior parte dei casi si ritrovano a svolgere attività o compiti che in realtà non gli piacciono e da cui non si sentono gratificati. L’unico modo per uscire dal loop della frustrazione-astenia-pigrizia è quello dell ‘autoconsapevolezza: riconoscere che ciò che stiamo facendo non è ciò che ci piace e prenderci del tempo per conoscere meglio noi stessi di modo da capire cosa realmente potrebbe gratificarci e farci ritrovare l’energia perduta. Cosa mi piace? Cosa potrebbe farmi sentire gratificato? Che cosa sogno di fare?

In altri casi la frustrazione è data dallo svolgere un compito o un’attività per cui il successo o il premio è troppo dilatato nel tempo. Vedendo quindi la gratificazione troppo lontana si perde la motivazione e l’energia da impiegare nel progetto. Per ovviare a questo calo energetico è buono suddividere ogni attività in micro obiettivi da raggiungere e gratificarsi con un premio ogni volta che si raggiunge la meta desiderata. In questo modo la gratificazione più immediata avrà la funzione di ricarica energetica!

Infine, la frustrazione può derivare da un’ eccessiva mole di compiti da fare. Il sovraccarico di lavoro, prosciuga le nostre energie e la nostra motivazione!

  • Autosabotaggio

In molti casi la pigrizia è un vero e proprio auto sabotaggio verso se stessi. Per quale motivo dovrei sabotare qualcosa che voglio fare? Per la paura di non riuscire a farlo!

Molte persone hanno paura del successo, o credono talmente poco in se stesse che hanno la convinzione che non riuscirebbero a raggiungere un determinato obiettivo e quindi scelgono incosciamente di non provarci neppure. Meglio dirsi “se ho fallito è perché non ho provato!” piuttosto con scontarsi con un reale errore e con possibili critiche alle proprie capacità. Da qui l’evitamento e la procastinazione di attività ed impegni. Questo processo in realtà andrà a confermare la convinzione di “non essere in grado” andando a creare un circolo vizioso in cui la persone è convinta di non essere capace di fare qualcosa e continuando a non farla confermerà a se stessa ciò che pensa. A volte fa più paura il rischio di riuscire a fare qualcosa piuttosto che la conferma di non riuscirci (come dico spesso, è più facile rimanere in ciò che si conosce anche se negativo, che trovare il coraggio di sperimentare un cambiamento!)

  • Disperazione – Depressione

Esistono infine, persone che vengono additate come pigre ma che in realtà sperimentano una profonda disperazione perché considerano la loro situazione così complicata da non saper come e cosa fare per venirne fuori. In questo caso è la disperazione e non la pigrizia a bloccarle.

In ultimo, ma non per importanza, bisogna considerare la pigrizia come un vero e proprio campanello d’allarme quando protratta per troppo tempo e che comprende più ambiti della propria vita. L’apatia generalizzata, il disinteresse, il tono dell’umore basso infatti stanno a segnalare un malessere più importante da tenere in considerazone: la depressione.

 

Cosa fare?

Vediamo insieme alcuni strumenti utili per combattere la pigrizia!

Come abbiamo visto, la pigrizia può nascondere diverse problematiche: frustrazione dovuta a un sovraccarico di lavoro e di stress, assenza di gratificazioni, assenza di energia fisica e mentale, paura di sbagliare , scarsa fiducia in se stessi.

Se guardiamo a tutto ciò che abbiamo da fare nell’insieme ci sentiamo subito stanchi e sopraffatti dagli impegni. Questo può quindi portarci a sentirci subito demotivati e a bloccarci. Per ovviare a questo problema è opportuno crearsi una “to do list”, ossia scrivere tutte le cose che abbiamo da fare (tenerle a mente creerà solo più stress e stanchezza!) una volta scritta la lista, possiamo fare un Daily Planner. Innanzitutto bisogna individare quali sono le priorità (non tutto è importante allo stesso modo!) e organizzare la giornata in “blocchi” di tempo da dedicare ad ogni attività. Avere pianificato gli impegni ci farà sentire di avere il controllo di ciò che dobbiamo fare e che quindi “possiamo farcela!”.  E’ importante segnare nel Daily Planner anche le attività da svolgere nel tempo libero. Il tempo libero e le gratificazioni, come abbiamo visto, hanno la stessa importanza degli “impegni pesanti” è quindi necessario ritagliarsi momenti di svago! Se non ci ricarichiamo non potremo affrontare lo stress dei nostri compiti e rischiamo ri entrare nel loop della frustrazione. E’ fondamentale in questo anche la programmazione dell’attività fisica! Lo sport infatti, ci permette di liberarci dalle tensioni e di ricaricarci di energia nuova e pulita!

Se la pigrizia è dovuta alla paura di sbagliare prenditi 5 minuti di tempo e prova a rispondere a queste domande:

Fai un’analisi della tua vita e individua l’area in cui sei bloccato (lavoro, relazioni, ..). Poi chiediti: perché ho paura di sbagliare? Che cosa otterrò se non ci provo? Cosa se ci provo?

Inizia a tenere nota delle paure che ti frenano e osserva come ti sfuggano tante possibilità. Nota anche quali pensieri ti trattengono dall’agire.

Crea una lista di tutte le cose che la paura di sbagliare ti impedisce di fare. Poi crea una seconda lista di tutte le cose che potresti fare se non avessi questa paura.

Il paradosso è che se non si fa qualcosa per paura di sbagliare, non facendola abbiamo la certezza di aver perso!

Infine, prenditi del tempo per  interrogarti sulla tua autostima, sulle tue capacità e sulle tue doti, riformula il concetto di fallimento e successo (che cosa vuol dire fallimento? Cosa vuol dire successo?). Prenditi cura di te e prenditi il tempo per conoscerti meglio. In questo può esserti d’aiuto uno psicoterapeuta che ti accompagnerà alla scoperta di te.

 

È un peccato il non far niente col pretesto che non possiamo fare tutto. W. Churchill